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martedì 30 luglio 2013

Nera come la Lussuria - Ella Gai


Titolo Nera come la Lussuria
Titolo originale Nera come la Lussuria
Autore Ella Gai
Edito Auto-pubblicato
Prezzo -
Pagine 64
Genere Racconto erotico

TRAMA
“La vendetta è un piatto che va servito freddo“ questo è quello che pensa Gaia Hearts, dopo l'indecente proposta ricevuta da Stephan Barney, il suo capo. 
Solo che, non ha fatto i conti con il suo bisogno di denaro e di lussuria e con i fili del destino che a volte sono manipolati non dalla casualità, ma da qualcuno più potente.
Lei rappresenta ciò che lui non riesce a “ comprare.” Lui rappresenta per lei l'arroganza, il vizio e la presunzione. 
Il gioco del tira e molla ha inizio, ma chi, detta a chi, le regole del gioco ? 
Chi perderà l'anima e chi invece, la ritroverà ?

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Eccomi tornato a recensire la seconda parte del libro di Ella Gai. La ringrazio nuovamente per l'ebook che mi ha inviato in anteprima. 

Frase chiave presente in copertina, che troviamo verso la fine del libro e pronunciata dall'odioso personaggio Barney è: "Prega per i tuoi peccati, perchè li sconterai tutti con me!".
Accattivante, intrigante e invoglia il lettore a leggere il libro.
Non sono un amante del genere, ormai lo sapete, però devo dire che qui la nostra autrice si è migliorata.
Partiamo dai personaggi.
Ritroviamo la nostra Gaia, così come l'avevamo lasciata.
Migliore rispetto alla prima parte: vi è una crescita graduale, non so se fatta appositamente oppure no, in ogni caso, l'ho trovata molto interessante.
Odioso come al solito è Barney.
Una persona che non accetta un NO, disposto a qualsiasi cosa pur di ottenere quello che vuole.
Un trentenne senza cuore e che tratta le persone come se fossero oggetti.
Rimane stabile l'aspetto delle ambientazioni.
Grazie a varie vicissitudini, Gaia si trova spesso nella situazione "me ne devo andare il prima possibile" e questo ci permette di visitare molteplici luoghi.
La suite dell'albergo in cui alloggia è davvero ben fatta ed è interessante anche il confronto che fa Gaia tra la "sua" stanza e quella degli altri dipendenti.
Un racconto breve e semplice, che vi richiederà pochissimo tempo.
Non c'erano (e per me questo è stato un bene) scene spinte, ma semplicemente un tocco di erotico ogni tanto.
Il problema che avevo notato nel precedente racconto, quello della punteggiatura, si vede che è stato rivisto.
Ce ne sono ancora diversi, però sono ridotti in modo notevole. 
Presenti poi anche dei typos, ossia errori di battitura, ma basterà una rilettura da parte dell'autrice per farli svanire.
Si arriva poi al finale.
Leggermente migliore rispetto al precedente, anche se non ha ancora piena funzione di conclusione.
Sospetto che questi due racconti fanno semplicemente parte di una serie che deve ancora concludersi.
In generale comunque, la lettura è semplice e adatta al clima estivo.
Mi sembra inoltre che si scosti dalle 50 shades, anche se non ho letto la trilogia e quindi non posso esserne sicuro.

VOTO FINALE

giovedì 25 luglio 2013

Rossa come la passione - Ella Gai


Titolo Rossa come la passione
Titolo originale Rossa come la passione
Autore Ella Gai
Edito Auto-pubblicato
Prezzo 1,99 €
Pagine 33
Genere Racconto erotico

TRAMA
Gaia Hearts è una bella ragazza di venticinque anni, dal carattere solare e allegro. Si è appena laureata in marketing e progettazione e non avrebbe mai immaginato che il primo giorno di lavoro, in una delle aziende cosmetiche più importanti d'Europa avrebbe ricevuto una “ proposta particolare “ dal suo capo, Stephan Barney, l'uomo che può tutto, l' uomo, dai mille misteri.
Riuscirà Gaia, a rinunciare a tanti anni di studi e alla sua integrità morale per accettare la proposta? Oppure, gli risponderà con un due di picche? Sarà davvero, una proposta casta quella di Stephan? Oppure, brama qualcosa di molto più forte? Perché lei, dopotutto è il colore dei suoi desideri.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Continuano le recensioni dei libri brevi/racconti scritti dagli autori emergenti. Per chi mi segue da un po', sa che questo genere non fa per me. Nonostante questo, essendo il libro molto breve (anche se questa è solo la prima parte) ho deciso di provare a leggerlo. Ringrazio l'autrice per l'ebook.

Questa prima parte funge da introduzione e ci fa conoscere i nostri protagonisti.
Pur avendo letto soltanto la trama di 50 sfumature, ho potuto notare alcune somiglianze, anche se l'autrice mi ha confermato che il seguito dovrebbe differenziarsi.
Partiamo dai personaggi.
La protagonista è Gaia Hearts, una ragazza semplice e bella e che sogna di lavorare in un'azienda cosmetica. Ottiene il posto e si ritrova in questo mega-costruzione super moderna. Qui conosce il nuovo Mr Grey.
Stephan Barney è un giovane ricco trentenne che presenta uno sguardo penetrante. Proprio questa caratteristica adulerà la nostra protagonista e la farà cadere ai suoi piedi.
Conosciamo anche altri personaggi, quelli secondari, però vengono presentati solo di sfuggita.
I principali vengono caratterizzati un po' di più, anche se la situazione non migliora più di tanto e spesso mostrano dei comportamenti scontati e banali.
Interessante l'aspetto dell'ambientazione.
L'autrice fornisce delle descrizioni molto dettagliate dei luoghi che la nostra protagonista visita, permettendo al lettore di immaginarsi bene lo sfondo di ogni scena.
A volte, soprattutto nell'azienda cosmetica, le descrizioni diventano un po' ripetitive, anche se ogni luogo resta comunque unico.
Un racconto molto breve, che introduce la storia e che porta il lettore a chiedersi come tutto proseguirà.
Le idee ci sono, magari alcune potrebbero essere riviste, ma in generale devo dire che vanno bene. Se verranno sviluppate in un certo modo, il libro potrà distaccarsi dalla trilogia delle 50 shades.
Una pecca molto pesante riguarda la punteggiatura.
Penso che non ci sia stato editing sul testo e purtroppo di questo il lettore se ne accorge. Se l'autrice vuole migliorare il testo, questo aspetto deve assolutamente rivederlo.
Si arriva infine al finale del racconto.
Completamente aperto e questo è dovuto al fatto che in realtà non è una vera e propria conclusione. 
Lascia un punto interrogativo nella testa del lettore, che si chiede come andrà a finire la storia.
Una lettura semplice, senza troppe pretese.
Questa prima parte è priva di scene hot, in quanto sono presenti nella seconda parte del libro.

VOTO FINALE

venerdì 19 luglio 2013

Novità Salani in libreria

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Secondo post della giornata. Questo riguarda una novità presente in libreria da circa un mese della casa editrice Salani

Titolo All'ombra dei fiori di jacaranda
Pagine 360
Prezzo 12,90 €
Genere Romanzo
In libreria da giugno
 2013
TRAMA
La zia Colomba, ricchissima e molto chiacchierata, non sembra la persona giusta per occuparsi della piccola Arabella. Il suo mondo è fatto di una villa colma di opere d’arte, una domestica bisbetica, molta disciplina e poco affetto. Ma la bambina trova nella sua tutrice e nella realtà che la circonda un universo di stimoli culturali e idee libertarie, che lei, come un fiore sotto la pioggia, assorbe e usa per crescere, per trovare la sua strada. E così, grazie all’educazione ricevuta nella sua famiglia di origine e grazie alla zia Colomba, che le trasmette allegramente la libertà, l’ironia e il disincanto con cui guarda il mondo, Arabella riesce a realizzare le sue aspirazioni, viaggia e studia, impara e si innamora, figlia cosmopolita di una Sicilia profumata, antica e piena di contraddizioni. È nato un nuovo genere, una narrazione originale e di qualità: simile a Zia Mame di Patrick Dennis per la vivacità dei personaggi, con la stessa capacità di emozionare di Simonetta Agnello Hornby e lo stesso umorismo dei romanzi di Stefania Bertola. La vita di una ragazza fuori dagli schemi, un ricco e vivido affresco della Sicilia a partire dagli anni Quaranta.

L'AUTRICE
Rosalba Perrotta ha qualcosa in comune con la protagonista del romanzo, Arabella. È siciliana e ha gli occhi azzurri, suo padre era un barone che temeva di essere fritto in padella dai comunisti, e sul suo stemma di famiglia c’è un levriero che sale una scala a pioli. Ha insegnato Sociologia alla Facoltà di Scienze Politiche di Catania e ha già pubblicato due romanzi e una raccolta di racconti. Vive a San Gregorio, un piccolo centro ai piedi dell’Etna, e ha una jacaranda in giardino.

INTERVISTA A: Matteo Zapparelli

Buon venerdì a tutti, lettori e lettrici del blog. Oggi voglio lasciarvi l'intervista fatta a Matteo Zapparelli, autore del magnifico thriller Corner's Church. Guardiamo intanto un po' più da vicino il libro.

Schiacciate QUI se volete leggere la trama del libro o acquistarlo
Schiacciate QUI per sapere che cosa penso di questo libro

Innanzitutto benvenuto sul mio blog, Matteo. Ti va di raccontarci qualcosa di te?

Ciao Francesco, prima di tutto ti ringrazio per quest'intervista. Vorrei spendere solo alcune parole su di me, perché credo che siano più importanti le opere, dell'autore che le ha scritte. Sono il modo in cui noi scrittori parliamo al mondo, ed è tramite esse che il pubblico dovrebbe imparare a conoscerci.  Sono nato e cresciuto a Verona e sono da sempre appassionato di letteratura americana, pur apprezzando allo stesso tempo autori e generi letterari tra loro diversissimi, dal maistream letterario all'horror, dal mistery alla letteratura di viaggio. Prima che scrittore, mi definisco un appassionato lettore. Ho pubblicato racconti e poesie su antologie e riviste, e alcuni sono stati finalisti di premi letterari.  Nel 2012 ho pubblicato il mio romanzo d'esordio, un thriller ambientato nell'America dei giorni nostri, intitolato Corner’s Church, e il prossimo autunno uscirà il primo volume di una saga di genere urban fantasy ambientata a Verona.

Vorresti spiegarci com'è nato il tuo libro Corner's Church?

Come per tutti i miei romanzi, l'idea è venuta da sé. Capita che io non scriva per mesi o anni; poi, all'improvviso, nella mente balena un’idea trascinante, che prende forma e mi costringe a scrivere senza sosta. Da quel momento è la storia a trascinarmi e a guidarmi, a scivolare da sola fuori dalle dita, a prendere vita sulla carta. Una buona storia nasce da dentro, dall’inconscio, in qualche angolo dimenticato della nostra mente, e giorno dopo giorno si dipana come una matassa, acquisendo sostanza e credibilità. L’idea alla base di Corner’s Church è nata un pomeriggio di primavera del 2009, quando osservando dalla finestra il cielo cupo e il temporale in arrivo, mi apparve davanti agli occhi quest’uomo cinico, rassegnato fin quasi all'apatia ma al tempo stesso bruciante di vendetta, che lanciava una vecchia Dodge a folle velocità verso la prova più terribile della sua vita.


Tra i vari personaggi presenti, quello che più mi ha colpito è stato Serpe. Mentre, scrivendo, creavi questo personaggio, quali sensazioni hai provato?

In verità il personaggio a cui mi sono sentito legato fin da subito è Alex, il Biondo, il vero protagonista della storia, attorno al quale prendono forma i terribili eventi descritti nel romanzo. Serpe è una sorta di Messia Oscuro, un assassino psicopatico capace di incarnare le paure più irrazionali della popolazione di Corner's Church, ma al tempo stesso motivo della svolta a cui Alex andrà incontro durante l'evolversi della trama. Serpe è più che altro uno strumento: è il perché e il come di molti degli eventi del romanzo ed è la miccia capace di innescare l'esplosione di violenza che trascinerà i personaggi verso un finale che, alla luce dei fatti, può essere solo uno. Perché sia Alex che Serpe sanno bene che uno solo di loro potrà uscire vivo dall'epico scontro che li attende.

Sei un autore italiano, eppure lo sfondo è una cittadina che si trova in America. C'è qualche motivo che ti ha indotto a scartare l'Italia?

Non ho mai scartato l'Italia. Semplicemente l'idea di ambientarlo nel nostro Paese non mi ha mai nemmeno sfiorato. In molti mi hanno fatto questa domanda in passato, anche in riferimento ad altre mie opere, e per una volta posso spiegare ai lettori la motivazione di questa scelta. Per questo ti ringrazio, Francesco. Come ho accennato nella prima risposta, sono da sempre un appassionato di cultura americana: fin da piccolo sono stato affascinato dagli States, e crescendo quest'amore non si è mai indebolito. Leggo romanzi statunitensi, guardo film americani, mi interesso di cultura d'oltreoceano. Che si tratti di cowboys dai lunghi revolver o della moderna provincia degli stati del Sud, questo è il mondo che sogno, e tutto ciò si riflette inevitabilmente nelle mie scelte narrative.

A quale personaggio sei più affezionato e per quale motivo?

Ad Alex e a Claire, allo stesso modo. Perché senza uno non avrebbe senso l'altro. Serpe è una miccia, ma Claire è una miccia ancora più grande, capace non solo di sconvolgere il mondo, ma di cambiarlo. In meglio. Di illuminare un destino oscuro e già scritto, di donare speranza. È portatrice di cambiamento, strumento anch'essa indispensabile per giungere al finale tanto atteso. E, per quanto riguarda il buon vecchio Alex Snyder, penso che non servano parole: l'ho sempre amato, trovandolo io per primo unico, affascinante, per certi versi irresistibile. È un antieroe per eccellenza, fatto di toni grigio, cinico e apatico, desideroso di vendetta e mai di giustizia, irrispettoso verso tutto e tutti, strafottente, indomabile. Egoista, anche. Ma dietro a tutto questo grigiore caratteriale, si intravede già da subito il fascino che solo gli antieroi sanno avere.

Il finale è un aspetto davvero ben fatto e ben curato. Ti è venuto in mente fin da subito o hai dovuto rielaborarlo in seguito?

L'idea che sta alla base del finale è stata nella mia mente fin da subito, ed è stata la seconda idea forte dopo l'immagine del Biondo che guida la sua Dodge blu petrolio sotto la pioggia autunnale. Da essa è poi scaturita tutta la storia, che appare come un semplice thriller, ma invece nasconde un livello più profondo, da ricercare nella psicologia dei personaggi, specialmente di Alex e Serpe, nella loro estrema dualità fatta di similitudini e al tempo stesso di opposti. Perché Corner's Church è la storia della loro eterna battaglia, una battaglia che è più mentale che fisica, più emotiva che reale. Combattuta con le scelte, i sentimenti e le decisioni, più che con le pistole e i pugni.

Quali sensazioni hai provato vedendo il tuo libro finito e successivamente diffuso sul web?

Finire un romanzo è sempre un'esperienza unica, grandiosa e al tempo stesso triste. È la fine di un bellissimo viaggio, di una lunga apnea nel mare della fantasia: si tira finalmente il fiato, si rilassano le dita stanche, gli occhi arrossati. Un po' come sedersi a sorseggiare una bibita fresca osservando le onde dell'oceano, dopo un'estenuante nuotata. Ma è anche un momento triste, nel quale dobbiamo dire addio ─ o arrivederci ─, ai nostri personaggi, amici cari dei quali sentiamo a lungo la mancanza. È un ritorno improvviso alla realtà, una fuga dal sogno: se iniziare un nuovo romanzo è un puro atto di fede, mettervi la parola fine è come rinascere ogni volta, respirare l'aria del mondo a pieni polmoni dopo essere stati per tanto tempo nell'utero della nostra creatività.

Pubblicare il romanzo, invece, è stata un'esperienza bella e nuova, un vero e proprio "esperimento": si tratta di un'opera autopubblicata e disponibile sono in eBook, un mercato che in Italia è fiorente ma ancora assai lontano dai numeri della carta e dalla cultura di moltissimi lettori. Tutto ciò a reso difficile far conoscere e promuovere Corner's Church, ma è proprio quello che volevo: un banco di prova per me stesso e per sondare le nuove possibilità offerte dall'editoria. E, viste le recensioni che il romanzo ha raccolto fino a ora, posso dirmi davvero soddisfatto.

Stai già scrivendo un altro libro che non è focalizzato nel genere thriller. Ti va di spiegarci brevemente di che cosa si tratta e di come mai hai deciso di scostarti da questo genere?

Il mio nuovo romanzo, in uscita il prossimo autunno, si intitolerà Rebirth e come da te spiegato apparterrà a un genere del tutto differente (che brutta parola, poi, questo "genere": credo che etichettare un romanzo in questo modo lo limiti, invece che esaltarlo... ma del resto non si fa la stessa cosa nel cinema e nel mondo musicale?). Semplificando, diciamo che si tratterà di un urban fantasy con spunti thriller e romance, ambiantato a Verona e con protagonista un uomo di nome Etienne, che rispetto al Biondo è di certo meno assimilabile con lo stereotipo dell'antieroe. Quindi posso ammettere che siamo agli antipodi, rispetto a Corner's Church, o così potrebbe apparire a prima vista... Ho abbandonato il genere thriller per il semplice fatto che le mie storie nascono da sé, da un luogo profondo del quale nemmeno io ho il controllo. Come autore mi capita raramente di soffermarmi su un solo genere: ho scritto opere horror, di narrativa letteraria, thriller, fantasy, poesie. Mi piace davvero sperimentare di tutto.

Hai qualche consiglio da dare a chi vuole diventare scrittore?

Se ne potrebbero dare un milione o nessuno, tanto è vario il mondo editoriale e tanto è unico il mestiere di scrittore. Ma alcuni consigli essenziali noi editor ci sentiamo sempre in dovere di darli: leggere molto, sempre, di tutto. Sia libri buoni che libri pessimi, perché dai brutti si impara spesso di più che da quelli belli. Non avere fretta di essere pubblicati: scrivete perché amate farlo, perché non ne potete fare a meno, non per diventare famosi. Però diffidate da quelli che vi dicono di farlo solo per voi stessi, perché si scrive per gli altri, sempre. Scrivere è comunicazione, empatia, rapporto con il mondo. E, soprattutto, scrivere è un lavoro. Difficile, poco redditizio, spesso poco apprezzato, ma è pur sempre un lavoro come gli altri. Quindi sì, si scrive anche per vendere, se si ha la fortuna di riuscirci. E, cosa più importante, se proprio non vi vuole nessun editore, non cascate mai nella trappola degli editori a pagamento. Sono la morte dell'editoria e della qualità. Piuttosto autopubblicatevi, che oggi grazie agli eBook non costa più nulla (ma fatelo sempre con un po' di testa, evitando di mettere in circolazione certe cose che purtroppo si vedono troppo spesso).

Puoi indicarci dove i lettori possono seguirti? Hai degli account sui vari social network?

Certamente.
Il mio sito è: www.matteozapparelli.com
Per chi invece volesse aggiungermi su FB, il mio contatto è: Matteo Zapparelli

Ringrazio Francesco e tutti i lettori del suo blog, e colgo l'occasione per augurare un grande in bocca al lupo a tutti, lettori e scrittori!


Ed eccoci arrivati alla fine di quest'intervista. Spero che l'intervista vi abbia incuriosito e che abbiate quindi voglia di leggere il suo thriller, perché merita davvero!
Un saluto e buon weekend a tutti!

lunedì 15 luglio 2013

Scricchiolii - Reda Wahbi


Titolo Scricchiolii
Titolo originale Scricchiolii
Autore Reda Wahbi
Edito Auto-pubblicato
Prezzo 0,89€
Pagine 47
Genere Racconto

TRAMA
Una sera come altre, Lorenzo Damiani si sveglia nella sua camera d'albergo con il corpo completamente ricoperto di denti: Incisivi, molari e premolari fusi alla carne e alle ossa che tremano e scricchiolano a ogni movimento, a ogni respiro.
Mentre cerca di convivere con la sua nuova condizione, un inquilino dell'albergo gli lascia inquietanti indizi legati a un ricordo doloroso e ormai dimenticato. Lorenzo si troverà costretto a ricomporre i pezzi del proprio passato, intanto che il suo corpo cercherà di adattarsi alle sue nuove "componenti" che, giorno dopo giorno, si fanno sempre più inquietanti e minacciose.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Eccomi tornato con una recensione di questo racconto lungo. Voglio ringraziare Reda per avermi inviato il libro.
Una trama davvero interessante, inquietante e piena di idee.
Il libro parte con un inizio semplice, ma efficace.

"1. Dopo la fine del mondo

Il giorno dopo 'la fine del mondo', Lorenzo Damiani si ritrovò il corpo completamente ricoperto di denti."

Fin da subito quindi, ci ritroviamo con una domanda che ci gira per la testa: "Perché mai questo ragazzo è ricoperto da denti?". Un'idea interessante, forse non resa benissimo.
Partiamo analizzando i personaggi, aspetto che mi ha convinto solo in parte.
Il nostro protagonista è Lorenzo. All'inizio sappiamo poco di lui, ma scorrendo in avanti le pagine, capiremo molto di più. Nonostante questo, il personaggio non è ben caratterizzato e resterà pochissimo di lui a lettura terminata.
Conosciamo poi Tartaruga, un dottore che presenta questo strano soprannome. Anch'esso poco definito: ci viene detto poco di lui, quasi nulla.
Vi è poi Natasha, la migliore tra i tre. Come per Lorenzo, la conosceremo meglio andando avanti con la storia. Una ragazza strana e particolare già da piccola: un passato difficile che la vede perdere entrambi i genitori.
Ci sono poi dei personaggi secondari, ma la situazione non cambia molto.
Tra i principali e non c'è poca differenza: capiamo che certi sono più importanti di altri solo perché li vediamo in scena più spesso e non perché ci vengono presentati in modo più approfondito.
Altro aspetto poco presente è quello riguardante l'ambientazione.
Nella prima e terza parte ci troviamo nel presente, in una camera d'albergo, che è l'unico scenario analizzato, anche se soltanto verso la fine.
Nella seconda parte, la più importante, ci troviamo vari sfondi davanti, però tutti sono come sfocati, poco definiti. Non capiamo bene dove i personaggi siano in determinati momenti, e dobbiamo quindi lavorare di fantasia.
Un testo breve, abbastanza scorrevole, anche se ci sono alcuni intoppi.
Peccato davvero per l'aspetto delle ambientazioni perché secondo me Reda poteva fare un buon lavoro.
Ogni tanto ci si trova davanti a frasi costruite non tanto bene o a delle ripetizioni.

"Arrivò in fondo alle scale e imboccò il corridoio, diretto verso la seconda rampa di scale."

Si arriva poi al finale.
Una conclusione carina, magari poteva essere gestita diversamente, ma è apprezzabile.
Sicuramente che legge non se lo aspetta, però non lo sorprende più di tanto.
Io avrei provato a cercare qualcosa di più innovativo, così da provare a sorprendere il lettore.
Un libro molto breve, una lettura semplice, non adatta magari a chi non piace leggere di sangue e derivati perché Reda fornisce molti dettagli in quelle scene, a volte anche a troppi.

VOTO FINALE

venerdì 12 luglio 2013

INTERVISTA A: Robin Sloan

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi! Ho avuto la possibilità di porre qualche domanda all'autore de "Il segreto della libreria sempre aperta", ossia Robin Sloan, che ha gentilmente accettato di rispondere. Innanzitutto vediamo più da vicino il suo romanzo di esordio.

Schiacciate QUI se volete leggere la trama del libro o acquistarlo
Schiacciate QUI per leggere la mia recensione
INTERVISTA IN INGLESE

First of all welcome to my blog, Robin. Would you like to tell us a little about yourself?


It's good to be here! I'm a writer in San Francisco, California; Il Segreto della Libreria Sempre Aperta is my first novel.

Would you like to introduce briefly your book to blog readers?


It's a mystery and an adventure that begins when a young man finds a job working the night shift at a 24-hour bookstore. Of course, the bookstore turns out to be much more than it appears… in fact, it holds a secret nearly 500 years old—almost as old as books themselves.

I've read your book and I've really liked it (HERE my review), in particular the mixture you've created of hi-tech elements and books, two completely  different worlds. So, how was this idea born?

The truth is, that's simply my world: I love technology, but I also love books—the real, printed kind. I'm not particularly convinced they're even "different worlds," though. The more I've studied the early history of publishing, the more familiar it seems; in fact, I think Italy circa 1500 was a lot like Silicon Valley today. Almost eerily so. And if you study that place and that time, you realize that books themselves are a form of technology. They always have been. So it's all one world, one story: one that's been unfolding for (at least) 500 years.

The main character is Clay, a determined guy who always tries to achieve his goals. So, how much of yourself did you put into him?

Clay and I aren't totally the same person, but his voice is definitely mine. I think if you go back and read old blog posts I wrote on the internet around 2007 or so, you'll find a way of saying things that's very similar to Clay's in this book.

There are a lot of characters in the book, all of whom are well-characterized. Which one do you prefer and why?

Oh, no question: I like Kat the best. Here in San Francisco, I have worked with so many super-impressive female designers and engineers, and yet somehow that archetype is almost entirely absent in fiction. I couldn't understand why… and eventually it started to make me pretty angry… so I decided to set things straight with Kat.

Since in the book there are plenty of technological references, I would like to know what you think about e-books. Are they better than paper? And, one day, will they be able to replace it?

I don't think e-books are better than paper; but I don't think paper books are better than e-books, either. They're both good for different things. For instance, I like the fact that the paper books on my shelf take up space; that they can "remind me" that they exist, and entice me to pick them up—even from across the room. E-books can't really do that; they disappear too easily. But on the other hand, when I travel, I never ever carry heavy books anymore. Instead, I take a tablet loaded with e-books. For me—and I suspect for many others as well—these two formats don't actually compete much. Instead, they're very complementary.

Have you ever thought that inserting hi-tech elements in the book, some readers couldn't appreciate it?


Oh definitely—and I know this book isn't for everyone. But I was writing the kind of book I wanted to read myself. I'm a huge fan of books that try to capture this moment right now, and I don't think you can do that without writing about technology. (For more examples of that kind of right-now book—the kind I love most—I recommend William Gibson's latest three novels.)

What are your future plans? Are you already writing a new book?

Yes, I'm working on a new book! I can't say too much about it yet, but here's one thing that might be interesting: it prominently features food and wine. I guess you could put it this way: what books are to Il Segreto della Libreria Sempre Aperta, food is to this new story.

Can you show us where we can follow you? For example Facebook, Twitter and so on.

I use Twitter most often, and there I'm @robinsloan. I look forwarding to meeting Italian readers there—I don't know much Italian, but I do know how to say "grazie per la lettura"!


INTERVISTA IN ITALIANO

Innanzitutto benvenuto sul mio blog, Robin. Vorresti raccontarci qualcosa di te?


È bello essere qui! Sono uno scrittore di San Francisco, California; Il segreto della libreria sempre aperta è il mio primo romanzo.

Vorresti introdurre brevemente il tuo libro ai lettori del blog?


Si tratta di un mistero e di un'avventura che inizia quando un giovane ragazzo trova un impiego facendo il turno di notte in una libreria aperta 24 ore. Naturalmente, la libreria si rivela molto di più di quello che sembra... infatti, detiene un segreto di circa 500 anni - pressoché vecchio quanto i libri stessi.

Ho letto il tuo libro e mi è piaciuto molto (QUI la mia recensione), in particolare il miscuglio che hai creato tra elementi tecnologici e libri, due mondi completamente diversi. Quindi, come è nata questa idea?

La verità è che è semplicemente il mio mondo: mi piace la tecnologia, ma mi piacciono anche i libri - quelli reali, quelli stampati. Non sono particolarmente convinto, tuttavia, che siano addirittura "mondi differenti". Tanto più studio l'antica storia dell'editoria, tanto più familiare mi sembra; difatti, penso che l'Italia del 1500 sia un po' come la Silicon Valley di oggi. Quasi inquietante quindi. E se studiate quel luogo e quel momento, capite che i libri stessi sono una forma di tecnologia. Lo sono sempre stato. Dunque, è tutto un unico mondo, un'unica storia che è stata dispiegata per (almeno) 500 anni.

Il protagonista è Clay, un ragazzo determinato che cerca sempre di raggiungere i suoi obiettivi. Quindi, quanto di te hai inserito in lui?


Io e Clay non siamo affatto la stessa persona, ma la sua voce è sicuramente la mia. Penso che se voi tornaste indietro a leggere vecchi post che ho scritto sul blog nel 2007 circa, troverete un modo di dire le cose molto simile a quello di Clay nel libro.


Ci sono molti personaggi nei libro, i quali sono tutti ben caratterizzati. Quale preferisci e perchè?

Oh, non ho alcun dubbio: Kat è quella che mi piace di più. Qui a San Francisco, ho lavorato con così tante donne designer e ingegnere molto impressionanti, e ancora adesso, in qualche modo, questo archetipo è pressoché inesistente nella narrativa. Non riuscivo a capire il perché... e alla fine ha iniziato a farmi diventare piuttosto arrabbiato... così ho deciso di mettere le cose a posto con Kat.

Dato che nel libro ci sono molti riferimenti tecnologici, mi piacerebbe sapere cose pensi degli ebook. Sono meglio della carta? E, un giorno, potranno sostituirla?

Non penso che gli ebook siano migliori della carta; però, non penso neanche che i libri di carta siano migliori  degli ebook. Sono entrambi buoni, ma per scopi differenti. Per esempio, mi piace il fatto che i libri di carta occupino spazio nella mia libreria; che possano "ricordarmi" quasi della loro esistenza, e mi invoglino a prenderli - anche se sono dall'altra parte della stanza. D'altra parte però, quando viaggio, non mi porto mai e poi mai libri pesanti. Invece, mi porto il tablet nel quale ho caricato gli ebook. Per me - e sospetto che anche per altri sia così - questi due modi di leggere non competono tra loro. Ma sono complementari.

Hai mai pensato che inserendo elementi tecnologici nel libro, alcuni lettori avrebbero potuto non apprezzarlo?

Oh, decisamente - e so che questo libro non è per tutti. Ma scrivevo il tipo di libro che io stesso volevo leggere. Sono un grandissimo fan dei libri che provano a catturare il momento istantaneamente, e non penso che si possa fare senza scrivere di tecnologia. ( Per ulteriori esempi di questo tipo di libri - che io adoro in assoluto - raccomando gli ultimi tre romanzi di William Gibson.)

Quali sono i tuoi piani futuri? Stai già scrivendo un nuovo libro?

Sì, sto lavorando a un nuovo libro. Non posso dire ancora molto, ma è una cosa che potrebbe essere interessante: sono messe in risalto le caratteristiche del cibo e del vino. Potreste metterla così: quello che i libri sono per Il segreto della libreria sempre aperta, il cibo lo è per questa nuova storia.

Puoi mostrarci dove possiamo seguirti? Ad esempio Facebook, Twitter e così via.

Uso molto spesso Twitter, nel quale potete trovarmi con il nome @robinsloan. Non vedo l'ora di incontrare lì dei lettori italiani - non conosco molto l'italiano, però so come dire "grazie per la lettura"!

Ed eccoci arrivati alla fine di questa intervista! Voi lo avete letto il suo libro? Cosa ne pensate?

domenica 7 luglio 2013

La casa in Wood Street - Matteo Zapparelli


Titolo La casa in Wood Street
Titolo originale La casa in Wood Street
Autore Matteo Zapparelli
Edito /
Prezzo 0,00€ (QUI download epub/mobi)
Pagine 18
Genere Racconto horror

TRAMA
Due fratelli, una sperduta cittadina nel cuore degli States, una vecchia casa abbandonata e un antico, terribile segreto. Ci sono cose che non dovrebbero mai essere destate...

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Torno con una recensione veloce riguardante un racconto breve. Lo stesso autore me lo ha proposto, visto che il suo romanzo, Corner's Church (QUI la mia recensione), mi aveva davvero colpito.
Il racconto si può scaricare gratuitamente dal sito dell'autore; quindi se volete prima conoscere il suo stile, leggete questo e non ve ne pentirete!
Ci troviamo davanti a un testo diviso in tre parti: Fratelli, La vecchia casa e L'incubo. Tre parti brevi, ma fondamentali.
Nella prima, ci vengono presentati gli unici due personaggi della storia.
I protagonisti sono appunto due fratelli. Il più grande, Patrick, e il più piccolo, Mat. Tutto il racconto è vissuto dal punto di vista di Patrick, per il semplice fatto che è lui quello curioso, è lui quello che non ascolta il fratello ed è lui quello che vive l'incubo.
Mat è il minore dei due ed è quello meno ascoltato. Lui deve ascoltare Patrick perchè è il maggiore, ma non viceversa. Un ragazzo curioso, ma che si trattiene dalla tentazione.
Niente male l'ambientazione, vista nella seconda e terza parte del racconto. 
La principale ovviamente è la casa in Wood Street. Una dimora antica, enorme, vistosa e isolata da tutti. Una casa vuota, un luogo che all'apparenza sembra abbandonato. Ma quando la porta d'ingresso viene aperta, l'interno è qualcosa di inaspettato.
Come nel suo romanzo, l'atmosfera è tetra, ricca di paura e terrificante.
Il racconto è davvero breve, neanche venti pagine, e lo si legge in pochi minuti. Si vede lo stampo dell'autore: le idee ci sono, lo stile anche.
Peccato sia così corto: penso che, se sviluppato, potrebbe diventare un horror davvero affascinante.
Il finale spiazza il lettore, che rimane senza parole.
Una conclusione che si ferma sul più bello: quando si arriva ormai nel momento di spannung, il testo non prosegue e si legge la parola FINE. 
Un racconto breve, che richiede pochi minuti e che vi farà capire lo stile e la bravura di questo giovane autore.

VOTO FINALE