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lunedì 10 giugno 2013

MockingJay - Suzanne Collins


Titolo MockingJay
Titolo originale MockingJay
Autore Suzanne Collins
Edito Scholastic
Prezzo £ 7,99
Pagine 455
Genere Romanzo distopico

TRAMA (leggi solo se hai già letto The Hunger Games e Catching Fire)
Against all odds, Katniss Everdeen has survived the Hunger Games twice. But now that she's made it out of the bloody arena alive, she's still not safe. The Capitol is angry. The Capitol wants revenge... The thrilling final instalment of this ground-breaking trilogy promises to be one of the most talked-about books of the year.


RECENSIONE DI EHRNAIDER
Finalmente ho letto anch'io il finale della saga di The Hunger Games. Purtroppo però, le aspettative erano altissime (dopo aver letto Catching Fire, che mi era piaciuto anche di più del primo) e molte sono state deluse. Di solito, quando leggo i capitoli finali delle trilogie, parto con meno aspettative perché spesso sono inferiori ai predecessori. Con MockingJay ho voluto fare un'eccezione, in quanto Catching Fire mi aveva davvero colpito.

Facciamo comunque un passo alla volta e analizziamo quindi i personaggi di questo terzo capitolo. La nostra protagonista è sempre Katniss Everdeen. Purtroppo però, non è la ragazza che abbiamo conosciuto nei precedenti libri. La Katniss di prima era una ragazza forte, intelligente e che andava incontro a tutto, senza timori e paure. La Katniss di MockingJay, invece, è una ragazza diversa: non usa più la sua intelligenza e si fa condizionare dai suoi sentimenti. Spesso si ritrova a fare delle scelte, alcune molto importanti, ma la sua decisione finale è quasi sempre differente da quella del lettore, cosa che invece nei precedenti volumi non accadeva. Insomma, la nostra Katniss in questo libro cala molto e diventa quasi un'altra persona. Personaggio che invece resta simile ai precedenti episodi e che continua a non piacermi è Peeta. Peeta è il solito ragazzo, che ci troviamo ad apprezzare un po' di più nella prima parte del libro (quando scopriamo che cosa gli sta succedendo), ma che, appena rincontriamo, torniamo a disprezzare. Continuo a pensare che il suo ruolo nella saga non ci sia, è un personaggio inutile. Gale invece, devo dire che l'ho apprezzato di più perché è più coraggioso e deciso in quello che fa. Ci saranno anche molti colpi di scena riguardanti questo personaggio, che a un certo punto ci porteranno anche a odiarlo. In generale però, a mio parere ricopre un ruolo positivo. Come nel precedente volume, ho apprezzato molto Johanna e Finnick. Entrambi cresciuti molto e disposti a tutto pur di aiutare la nostra protagonista. Haymitch, anche qui mi è piaciuto molto, soprattutto nel finale, dove si fa "perdonare" l'odio che il lettore prova nella parte iniziale.
Come al solito, sorprendente l'aspetto dell'ambientazione. La Collins ricrea delle ambientazioni uniche, descritte con minuziosi particolari. Nell'ultima parte del libro (The Assassin), l'autrice supera se stessa creando delle località e delle atmosfere spettacolari: innocenti morti che vengono calpestati, i fiocchi di neve che cadono e coprono le strade, gli spari e le urla della gente. Tutti questi aspetti, unititi alla tensione che Katniss fa provare al lettore, creano un mix perfetto.
Parlando della lettura in generale, bisogna dire che spesso ci si ritrova in descrizioni troppo lunghe e inutili, che portano il lettore ad annoiarsi. Tranne nell'ultima parte, che ho trovato troppo affrettata, la Collins sembra avere poche idee e cerca di ampliarle attraverso dei lunghi (quasi infiniti) giri di parole, cosa che invece non avevo mai visto negli altri due libri. Nella terza parte invece, i giri di parole scompaiono, ma si portano dietro anche qualche dettaglio che l'autrice avrebbe dovuto chiarire. Per esempio, in questo punto del libro, ci ritroviamo davanti a morti di personaggi importanti del libro, ma la Collins le "liquida" in pochissime parole. Mi aspettavo una descrizione più lunga, che fermasse quasi il tempo e che "registrasse" ogni minimo dettaglio, ma questo invece non accade. 
Durante la lettura, ci troviamo a volte in situazioni in cui la nostra protagonista perde i sensi e sviene. Questi svenimenti io non li ho proprio digeriti perché con questa tecnica la Collins si libera di molti problemi: difatti, quando Katniss sviene, non ci vengono descritti gli avvenimenti che succedono mentre lei  è incosciente, ma anzi ci troviamo davanti a dei veri e propri salti temporali. Invece, nel primo libro per esempio, Katniss non perde mai i sensi, neanche quando viene attaccata dalle api.
Aspetto interessante, ma curato soltanto in parte dall'autrice, è il finale, di cui voglio parlare in modo specifico. Quindi, se non avete ancora letto questo terzo libro, vi sconsiglio di leggere il mio pensiero. /*INIZIO SPOILER*/ Dopo aver assistito alle diverse morti, il lettore capisce che l'happy ending non potrà mai esserci e cerca quindi di immaginarsi un finale tutto suo. Purtroppo però, l'autrice, attraverso alcuni avvenimenti, riesce a creare una conclusione sdolcinata almeno all'apparenza, facendola poi sfociare in un epilogo. Dalla morte della sorella Prim, si nota un radicale cambiamento di Katniss. Quest'ultima è psicologicamente distrutta e sembra quasi non provare più sentimenti. Con questo, viene messo in evidenza il fatto che tutto l'amore che Katniss ha nel suo corpo è rivolto a sua sorella, e non a Peeta o a Gale. Di conseguenza, il finale del capitolo 27 ("So after, when he whispers, «You love me. Real or not real?» I tell him «Real»") l'ho trovato molto forzato (come del resto la storia d'amore presente) e così anche l'epilogo, dove ormai troviamo i due sposati. Un dettaglio che si può notare è che Katniss non utilizza i nomi dei suoi figli e non li chiama neanche figli, ma li presenta dicendo "The boy" e "The dancing girl"./*FINE SPOILER*/
Conclusioni? Il libro così da solo, posso dire che è il peggiore della saga, quello che mi è piaciuto di meno. La trilogia in sé invece, la consiglio perché è davvero intrigante e ricca di colpi di scena. Se cercate anche dei libri da leggere in lingua, ma che non siano particolarmente difficili, questi sono perfetti! Anzi, il mio consiglio è quello di leggere la saga proprio in lingua originale perché con la traduzione molti aspetti del linguaggio si perdono. Ho letto la parte finale di questo libro sia in italiano che in inglese, e devo dire che, seppur la traduzione non sia fatta male, il tono di Katniss si perde molto: per esempio, l'epilogo in inglese l'ho trovato molto più freddo e agghiacciante; in italiano invece, sembra un tono più "caldo" e sdolcinato. 

"Fire is catching! And if we burn, you burn with us!"

"All those months of taking it for granted that Peeta thought I was wonderful are over. Finally, he can see me for who I really am. Violent. Distrustful. Manipulative. Deadly. And I hate him for it."

VOTO FINALE

domenica 2 settembre 2012

Una nuova "rubrica": Scelti dal New York Times

Ciao a tutti lettori e lettrici! Questo, come avrete visto già dal titolo, non sarà una recensione ma sarà la presentazione della nuova rubrica che vorrei aprire nel blog, che si chiamerà "Scelti dal New York Times" (che abbrevierò con "SdNYT") è sarà presente ogni mese (probabilmente anche più di una volta).

In questa rubrica saranno presenti le recensioni dei libri scelti dalle classifiche del New York Times e successivamente letti e saranno spesso, ma non sempre, libri non presenti ancora in Italia.

Devo dire che questa idea è nata guardando i video di una bravissima Youtuber (Libridine73) che, oltre a recensire i libri, presenta quelli che, nella classifica del New York Times, la colpiscono di più ed io questa idea l'ho trovata fantastica! (QUI il link al suo canale). Seguitela è veramente brava!!

Con questo post è tutto e vi lascio alla prossima recensione che sarà The Hunger Games!!

Ehrnaider