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martedì 4 agosto 2015

Prodigy - Marie Lu

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Oggi vi parlo di un libro che volevo leggere da tempo, da cui mi aspettavo tanto, che mi è piaciuto, ma un po' meno del primo.
Ringrazio la Piemme per la copia del libro.
Un saluto e a presto.


Titolo Prodigy
Titolo originale Prodigy
Autore Marie Lu
Edito Piemme Freeway
Prezzo 16,50 €
Pagine 295
Genere Romanzo distopico

TRAMA (*leggi solo se hai già letto Legend*)
June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'elector Primo muore e il figlio Ander prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due giovani ribelli si uniscono ai patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo elector. Peccato che Ander non abbia niente a che vedere con il suo crudele genitore.

Dopo aver letto "Legend", la lettura di questo secondo volume era d'obbligo. Il primo libro mi era piaciuto moltissimo. Per questo, dal secondo mi aspettavo tanto, anche perché le recensioni su Goodreads erano quasi tutte più che positive. Ci tengo a dire dunque che "Prodigy" non mi ha deluso, la storia mi è piaciuta molto, ma non ho condiviso una scelta dell'autrice, una scelta che in "Legend" era decisamente diversa.

Ma andiamo con ordine e parliamo dei personaggi.
Proprio come li avevamo lasciati, ritroviamo June e Day, le due voci narranti del romanzo. Mi sono piaciuti entrambi i punti di vista: a volte preferivo June, altre volte Day. Nel complesso, sono entrambi ben caratterizzati: ho ritrovato le stesse caratteristiche che avevo notato in "Legend", anche se qualche comportamento non l'ho condiviso appieno.

«Day è preoccupato per me, e ha ragione. Qualcosa potrebbe andare storto. Potrebbero spararmi nello stesso instante in cui mi trovano. Oppure legarmi a testa in giù nella stanza degli interrogatori. L'ho visto succedere un milione di volte. Potrei essere morta prima della fine della giornata. Devo concentrarmi.»

Personaggio che invece mi ha deluso tanto è Tess, che avevo invece avevo molto apprezzato nel primo libro. Quasi mi sono dimenticato della 'vecchia' Tess, dato che la ragazza che ho trovato qui è completamente diversa: debole, superficiale, egoista.
Proprio questo cambiamento è ciò che ha permesso all'autrice di prendere una scelta che io non ho per niente condiviso: il triangolo d'amore. E ora io mi chiedo: perché? Nel primo libro, la Lu aveva tenuto in secondo piano (e a me era piaciuta molto questa decisione!) anche la storia che nasce tra June e Day, rendendo il tutto diverso dalla maggior parte dei romanzi YA/Distopici presenti ora nelle librerie. In questo secondo libro, invece, ha deciso di dare un ruolo più importante ai sentimenti, che sono, a mio parere, forzati e spesso anche esagerati. Se non fosse stato per questo, il libro sarebbe stato allo stello livello di "Prodigy".
Ben caratterizzato è Thomas, un ragazzo che me lo ricordavo bene per quello che aveva commesso nel primo libro. La storia alle sue spalle è dura, difficile: più la leggevo, più lo guardavo da un punto di vista diverso.
Tralasciando dunque quel "difetto", il resto è davvero ben pensato dall'autrice e ben gestito. Un mondo ricco di persone strane, particolari, uniche, imperfette.
La stessa cura l'ho trovata anche nelle ambientazioni.
Tutte sorprendenti, uniche e nuove rispetto al primo libro. La capacità di Marie Lu consiste proprio nel fornire quei dettagli necessari, che lasciano il giusto spazio all'immaginazione del lettore.
In questo secondo capitolo, approfondisce inoltre la separazione tra Repubblica e Colonie, le due parti in cui si trovano divisi gli Stati Uniti. Ci addentreremo questa volta, in modo particolare, nelle Colonie, iniziando a capire come effettivamente funzionano; capiamo dunque come i due sistemi lavorino in maniera diversa, i loro pregi e difetti e, in modo particolare, capiamo come questi nascondano informazioni agli abitanti.
La trama è davvero avvincente: presenta delle buone idee, che l'autrice riesce a gestire molto bene.
Il romanzo scorre in maniera veloce: l'ho praticamente finito in un solo giorno, perché, proprio come "Legend", presenta un ritmo incalzante, che regala qualche piacevole ora di lettura.
Ancora più intenso, più frenetico è il finale.
Quando finalmente sembra che si sia arrivati a una sosta, a un punto fermo, ecco che l'autrice introduce, proprio nelle ultime pagine, un nuovo colpo di scena, che personalmente mi ha lasciato completamente di stucco, a bocca aperta.
Un libro davvero coinvolgente, appena inferiore al primo; per adesso, comunque, direi che è assolutamente una trilogia che mi sento di consigliare e non vedo l'ora di concluderla con la lettura di "Champion", già presente in Italia, dal quale mi aspetto moltissimo e mi sento che sarà un'altra lettura emozionante, ricca di colpi di scena, che saprà regalarmi un degno finale a questa trilogia.

VOTO FINALE

domenica 9 febbraio 2014

Legend - Marie Lu

Ciao a tutti, followers! Oggi voglio parlarvi di un libro che ho finito di leggere qualche giorno fa, che mi è piaciuto tantissimo e di cui non vedo l'ora di leggere i seguiti!
Ringrazio la Piemme per la copia del libro.
Un saluto e a presto.


Titolo Legend
Titolo originale Legend
Autore Marie Lu
Edito Piemme Freeway
Prezzo 16,50 €
Pagine 259
Genere Distopico

Metias fissò lo sguardo nel vuoto. Pochissime persone uccidono per le ragioni giuste, June, aggiunse dopo un lungo silenzio. La maggior parte lo fa per quelle sbagliate. Spero soltanto che tu non debba mai trovarti in nessuna delle due categorie.

TRAMA
Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l’intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all’accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.

Appena letta la trama di Legend, ho subito pensato che presentasse delle ottime idee e per questo ho deciso di metterlo in wishlist. Quando ho visto che sarebbe arrivato in Italia, non ho più voluto aspettare e mi sono gettato nelle pagine del mondo creato dall'autrice Marie Lu.
Le mie aspettative, pur essendo molto alte, sono state soddisfatte appieno.

Già dalla prima riga, veniamo completamente avvolti dalle parole scritte sulle pagine e la lettura scorre via molto velocemente.

MIA MADRE MI CREDE MORTO.
Ovviamente non sono morto, ma per lei è più sicuro crederlo.

Un'introduzione intrigante, che lascia subito di stucco il lettore. Ma questo è solo l'inizio.
Direi di partire analizzando i personaggi del libro, tutti davvero ben fatti.
La storia ci viene narrata da due punti di vista, uno maschile e uno femminile.
Il ragazzo protagonista è Day, che per necessità ha dovuto abbandonare la sua famiglia e vivere in una delle parti più povere delle colonie. Questa sua esperienza lo rende sempre più forte, più coraggioso e più intelligente, anche se in determinate situazioni queste sue qualità vengono meno.
La ragazza protagonista, invece, proviene dalla Repubblica e sembra essere molto speciale. June, questo è il suo nome, sembra essere già pronta per le cariche pubbliche più importanti, pur essendo ancora molto giovane.
Restando senza genitori, l'unica persona a cui tiene veramente è suo fratello maggiore Metias. Un ragazzo che già è entrato nell'esercito e che tiene moltissimo a sua sorella. È un personaggio molto strano, perché ci troveremo spesso ad amarlo e odiarlo allo stesso tempo, in base al punto di vista che stiamo leggendo. 
Dopo diversi anni passati a vivere da solo, Day incontra una ragazza di nome Tess, che diventa subito sua compagna di avventura. Passano molto tempo insieme e si aiutano a vicenda, proprio come farebbero un fratello e una sorella.
Molto belle e sorprendenti le ambientazioni.
Moltissime descrizioni e tutte ricche di quei dettagli fondamentali e utili che indirizzano il lettore a immaginarsele in un certo modo.
Due mondi completamente differenti, la Repubblica e le Colonie, dove nel primo regna la ricchezza mentre nel secondo la povertà. Nelle Colonie non c'è solo povertà, ma qualcosa d'altro, qualcosa di nascosto, di cui pochissimi della Repubblica ne sono o ne erano a conoscenza. 
Una lettura intrigante, un libro coinvolgente, che si divora in pochissimi giorni. Mentre lo leggevo, sono andato incontro a quelle che erano state le emozioni suscitatemi da The Giver, distopico che ho follemente amato: le pagine scorrevano velocemente e io non riuscivo più a staccarmi!
Nella seconda metà del libro, questo si nota ancora di più e vi ritroverete presto sorpresi, perché il libro sarà finito e voi non ve ne sarete ancora resi conto.
Distruggente e meraviglioso è il finale.
Una conclusione curata in tutti i suoi aspetti, approfondita e che lascia completamente di stucco e distrutto il lettore.
Nelle ultime pagine succede di tutto e di più, un mix di eventi e colpi di scena incredibili, che portano il lettore all'ultima pagina del libro. Una volta letta anche quest'ultima, si rimane senza parole e ci si rende subito conto che la lettura del secondo capitolo, Prodigy, è d'obbligo.
Un distopico davvero ben fatto, un romanzo con una trama intrigante e ben gestita dall'autrice, che non mette in primo piano la love-story, bensì l'avventura, la suspense e la sorpresa, creando un mondo a dir poco perfetto. Consigliatissimo.

Sollevo la testa dalla sua spalla e lo guardo. «Non ti ho mai chiesto del tuo soprannome. Perché "Day"?»
«Ogni giorno significa altre ventiquattro ore. Ogni giorno è tutto di nuovo possibile. Si vive alla giornata, si muore in un momento, ogni cosa va presa un giorno alla volta.» mi risponde.


VOTO FINALE